"Ben Sulayem non è razzista, il suo commento non c'entra".
- Ludo van Denderen
Lewis Hamilton non è riuscito a trattenere la sua irritazione. Il sette volte campione del mondo si è irritato per un'affermazione fatta dal presidente della FIA Mohammed Ben Sulayem prima del GP di Singapore, in cui ha dichiarato che i piloti non dovrebbero dire parolacce perché "non sono rapper". Secondo Hamilton, c'era "un elemento razzista" nella suddetta dichiarazione, ma Guenther Steiner ritiene che non fosse questa l'intenzione di Ben Sulayem.
"Non credo che lui (Ben Sulayem) sia un razzista", ha detto Steiner in un'intervista esclusiva a GPblog. "Voglio dire a sua difesa, perché non credo che abbia detto che è come rappare, che non ha nulla a che fare con la razza. Non credo proprio. Ovviamente il rapping è praticato più dai neri che dai bianchi, ma lui non voleva arrivare a questo, si riferiva al linguaggio, non alla persona".
I media britannici stanno prendendo deliberatamente di mira Ben Sulayem?
Ben Sulayem non si è lamentato solo delle parolacce degli piloti, ma anche dei media, soprattutto britannici, perché ritiene di essere un bersaglio per loro. "Cosa gli stanno facendo? Voglio dire, se qualcuno ha un'opinione diversa, non significa che sia contro di te. Abbiamo diritto alle opinioni e alla libertà di parola, sono un grande sostenitore di questa libertà", afferma Steiner.
"Io posso avere un'opinione, forse tu hai un'opinione diversa, ma non posso criticarti per questo. Non posso dirti che perché non la pensi come me hai torto, no. Hai diritto alla tua opinione", ha continuato Steiner, che quindi non è d'accordo con i commenti di Ben Sulayem sul fatto che sia stato preso di mira.
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